Meno male che, secondo Rocco Papaleo (deliziosa spalla naif di Morandi, una delle poche cose da salvare di questa edizione), doveva essere un Sanremo "tecnico"! Microfoni che non funzionavano, sistema elettronico di votazione in tilt, la giovane valletta Ivanka "Sbilenka" fuori uso: l'implacabile legge di Murphy ha colpito anche il Teatro Ariston! Una edizione che sarà ricordata per il totale sdoganamento della parola "cazzo" (e declinazioni varie come "'sti cazzi" e "cazzata"), praticamente pronunciata da tutti, Morandi compreso! Un Celentano vergognosamente populista e pateticamente saccente, vero e proprio "Re degli Ignoranti" nella peggior accezione del termine, Signore incontrastato delle pause mentali, ci ha sfinito con un monologo di quasi un'ora, infarcito di luoghi comuni e di offese nei confronti della stampa cattolica, di un fine intellettuale come Aldo Grasso e della Consulta. Ma dall'alto di quale pulpito?!? Ma con quale autorevolezza?!? Tante idiozie tutte insieme mi era capitato di rado di sentirle. E poi si lamenta che non c'è "neanche un prete per chiacchierar...": per forza, li tratta in quel modo, che cosa pretende?!?
La canzone migliore?!? Difficile dirlo... forse quella della pubblicità del Superenalotto! Scherzi a parte, qualcosa da salvare c'è: un Eugenio Finardi - musicalmente complicato - con un bel testo di Roberta di Lorenzo, Irene Fornaciari - figlia del finto Re del Blues - con un pezzo divertente e ritmato scritto da Davide Van De Sfroos, gli extraterrestri e colti Marlene Kuntz (lontani 1000 anni luce dal gusto popolare) e Samuele Bersani in versione teatrale, alle prese con un pallone-simbolo, metafora dello sciovinismo calcistico di casa nostra e del dilagante pessimismo che serpeggia nella gente. Tutto il resto - come cantava Franco il Califfo - è noia, noia allo stato puro: Francesco Renga in versione lirico-rock, Dolcenera che strizza l'occhio ai peggiori Cure, Noemi vergognosa, Matia Bazar nei quali rientra Silvia Mezzanotte che da "Solo tu" passano a "Se tu" (il passo è breve...), Emma che sa solo urlare uno dei testi più brutti in assoluto.
Siamo una nazione allo sbando, perfettamente simboleggiata da una pochezza musicale senza pari, che ride quando sente dire una parolaccia in tv, che si diverte ancora con le rime dello sciagurato duo Luca & Paolo: Lazzi + Luttazzi + Cazzi o Schettino + Belino...
E il peggio deve ancora venire... come l'attesissimo trio formato da Loredana Bertè, Gigi D'Alessio e Nina Hagen!
Siamo una nazione allo sbando, perfettamente simboleggiata da una pochezza musicale senza pari, che ride quando sente dire una parolaccia in tv, che si diverte ancora con le rime dello sciagurato duo Luca & Paolo: Lazzi + Luttazzi + Cazzi o Schettino + Belino...
E il peggio deve ancora venire... come l'attesissimo trio formato da Loredana Bertè, Gigi D'Alessio e Nina Hagen!
Nessun commento:
Posta un commento